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Proverbi Italiani (completo)

Proverbi e modi di dire italiani, ed altri tratti dai discorsi di Don Chischiotte e Sancio Panza.

martedì 19 agosto 2008

Proverbi e modi di dire Italiani.


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1. A bambini non promettere e a santi non fare voti.


2. A brigante, brigante e mezzo.


3. A buon intenditor poche parole.


4. A Carnevale ogni scherzo vale.


5. A Catania vai, a Catania vengo: disse la morte,


6. A caval donato non si guarda in bocca.


7. A cavallo bastonato gli luce il pelo.


8. A cavallo di razza non serve la bacchetta.


9. A chi cerca l’impossibile è giusto che gli venga rifiutato il possibile.


10. A chi compra non bastano cento occhi, a chi vende ne basta uno solo.


11. A chi fa il grano e staccia, non si ruba la focaccia.


12. A chi impresta nulla gli resta.


13. A chi tanto e a chi niente.


14. A dare e ad avere il cervello fa mestiere.


15. A gatto vecchierello, topo tenerello.


16. A goccia a goccia si scava la pietra.


17. A lavare la testa all’asino si perde il tempo, l’acqua e il sapone.


18. A mali estremi, estremi rimedi.


19. A morire e a pagare, quando più tardi si può.


20. A muro basso ognuno ci si appoggia.


21. A nemico che fugge ponti d’oro.


22. A padre avaro figliuol prodigo.


23. A pagare e morire c’è sempre tempo.


24. A pancia piena si consulta meglio.


25. A piangere il morto sono lacrime perse.


26. A prendere lascia fare a Dio, a pagare, a grazia di Dio.


27. A rubar poco si va in galera, a rubar tanto si fa carriera.


28. A San Biagio il sole per le case.


29. A tesare troppo la corda, c’è il rischio che si spezza.


30. A tutto c’è rimedio fuorché alla morte.


31. A vangelo voltato la messa non vale.


32. A volte si crede di trovare il sole d’agosto e si trova la luna di marzo.


33. A volte, anche un calcio in culo fa fare un passo avanti.


34. Abbassa gli occhi a terra e bada ai fossi.


35. Abbiamo fatto di ogni erba un fascio.


36. Abbiamo mangiato, abbiamo bevuto e ci è entrato anche il resto.


37. Accompagnati coi buoni e sarai uno di loro.


38. Acqua cheta rompe i ponti.


39. Acqua passata non macina più.


40. Acquaiolo, l’acqua è fresca? – Più della neve. –


41. Ad ogni Santo la sua candela.


42. Ad ogni uccello il suo nido è bello.


43. Ad ognuno la sua croce.


44. Ad un palmo dal mio culo potete fare quello che vi pare.


45. Adesso siamo tutti purtuall? (Arance)


46. Affacciati alla finestra e fammi luce con questo mozzicone di sigaro.


47. Agisce dietro le quinte.


48. Aiutati che Dio ti aiuta.


49. Al bisogno si conosce l’amico.


50. Al contadino non far sapere quanto è buono il cacio con le pere.


51. Al cuore non si comanda.


52. Al limone spremuto mettici il piede sopra.


53. Al vecchio gli prude il coperchio.


54. All’ultimo si contano le pecore.


55. Alla bella ragazza non mancano gli innamorati.


56. Alla morte, piace tanto agnello che montone.


57. Allevare la serpe in seno, si avrà solo veleno.


58. Allontanati quanto vuoi, io qui t’aspetto: disse la morte.


59. Ambasciator non porta pena.


60. Anche l’occhio vuole la sua parte.


61. Anche le pulci hanno la tosse.


62. Andare a Canossa.


63. Andare a tutta birra.


64. Andare con i piedi di piombo.


65. Andare per la maggiore.


66. Andate, lo spettacolo è finito.


67. Andava cercando paglia per cento cavalli.


68. Andiamo franchi con la chiesa.


69. Anno nevoso anno fruttuoso.


70. Anno nuovo vita nuova.


71. Appartiene alla vecchia guardia.


72. Arillo, arillo chi lo trova quello se lo piglia.


73. Aspetta che piovono fichi secchi dal cielo.


74. Aspetta e spera.


75. Aspettare la manna dal cielo.


76. Attacca l’asino dove vuole il padrone e se si rompe il collo il danno è suo.


77. Auguri senza canestro fa finta che non lo hai visto.


78. Avendo, potendo, pagando.


79. Aver compagni al duol, scema la pena.


80. Avere il bernoccolo degli affari.


81. Avere mani e piedi legati.


82. Avere voce in capitolo.


83. Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere.


84. Bandiera vecchia onor di capitano.


85. Basta una goccia per far traboccare il vaso.


86. Batte sempre sullo stesso tasto.


87. Batti il ferro quando è ancora caldo.


88. Beati gli invitati alla festa del signore.


89. Beato chi tiene diarrea senza febbre.


90. Bello in fasce, brutto in piazza.


91. Ben venga il male se viene da solo.


92. Beve come una spugna.


93. Bisogna andare con i piedi di piombo.


94. Bisogna battere il ferro finché è caldo.


95. Bisogna cogliere l’attimo fuggente.


96. Bisogna dare un colpo al cerchio e uno alla botte.


97. Bisogna estirpare il male alla radice.


98. Bisogna far buon viso a cattivo gioco.


99. Bisogna fare il viso secondo la luna.


100. Bisogna prendere il mondo come viene.


101. Bisogna prendere quello che passa il convento.


102. Bisogna rifare tutto di sana pianta.


103. Botte buona fa buon vino.


104. Bove sciolto lecca dappertutto.


105. Bruciare le tappe.


106. Buon giorno alla frasca disse la capra entrando nel bosco.


107. Buon pagatore è pronto a dar buon pegno.


108. Buon sangue non mente.


109. Buon tempo e maltempo non dura tutto il tempo.


110. Buon vino fa buon sangue.


111. Calma e sangue freddo.


112. Calmati Liborio, che il carcere puzza di cimici.


113. Cambiano i suonatori ma la musica è sempre quella.


114. Cambiare registro.


115. Cammina sulla lama del rasoio.


116. Campa cavallo che l’erba cresce.


117. Cane affamato non teme bastonate.


118. Cane che abbaia non morde.


119. Cane di beccaio trova sempre un osso.


120. Cane non mangia cane.


121. Canto del cigno.


122. Carrozzella di ritorno non porta passeggeri.


123. Carta canta e villan dorme.


124. Casa mia casa mia pur piccina che tu sia tu mi sembri una badia.


125. Cattivo è il mestiere che non nutre l’artefice.


126. Cattivo tempo, cattivo guadagno.


127. Cerchiamo di salvare capre e cavoli.


128. Che possa saziarsi di terreno di camposanto!


129. Chi a buon albero s’appoggia, buon ombra lo ricopre.


130. Chi a donne crede Paradiso non vede.


131. Chi altro non ha, con la moglie si corica.


132. Chi bella vuol sembrare si deve preparare.


133. Chi ben comincia è alla metà dell’opra.


134. Chi bene mi vuole, appresso mi viene.


135. Chi bene semina, bene raccoglie.


136. Chi campa di speranza disperato muore.


137. Chi campa diritto campa afflitto, chi campa storto campa bene finché è morto.


138. Chi cento ne fa, uno ne aspetta.


139. Chi cerca trova.


140. Chi compra sprezza e chi ha comprato apprezza.


141. Chi con i bambini si corica, sporco di cacca si ritrova.


142. Chi costruisce e demolisce non perde mai tempo,


143. Chi critica lo fa dietro le spalle.


144. Chi d’agosto non è vestito ha un malanno garantito.


145. Chi di spada ferisce di spada perisce.


146. Chi dice donna dice danno.


147. Chi dice quel che vuole sente quel che non vorrebbe.


148. Chi disprezza vuol comprare… e a caro prezzo.


149. Chi divide e fa le parti, ha la peggiore parte.


150. Chi domanda non fa errori.


151. Chi dorme non piglia pesci.


152. Chi è al verde, non fa spesa.


153. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.


154. Chi è figlio di gatta, topo piglia.


155. Chi è in alto non pensa mai di cadere.


156. Chi è in difetto è in sospetto.


157. Chi è morto e lo ha lasciato scritto?


158. Chi è puntuale è padrone della tasca degli altri.


159. Chi è schiavo della ambizioni ha mille padroni.


160. Chi è svelto a mangiare è svelto a lavorare.


161. Chi ebbe pane morì e chi ebbe fuoco campò.


162. Chi fa da se fa per tre.


163. Chi fa falla, e chi non fa sfarfalla.


164. Chi gira l’arrosto e non lo prova, non farà sempre così.


165. Chi governa la roba degli altri, non si corica senza cena.


166. Chi guadagna senza sudare ha le mani bucate.


167. Chi ha avuto ha avuto; e chi ha dato ha dato.


168. Chi ha da avere buone…dormendo gli viene.


169. Chi ha denti non ha pane e chi ha pane non ha denti.


170. Chi ha farina non ha la sacca.


171. Chi ha fatto il peccato paga la penitenza.


172. Chi ha il capo di cera non vada al sole.


173. Chi ha il padre magistrato è sicuro del processo.


174. Chi ha la lingua va in Sardegna.


175. Chi ha polvere spara.


176. Chi ha tempo non aspetti tempo.


177. Chi in questi mari pesca, questi pesci piglia.


178. Chi la dura la vince.


179. Chi la fa l’aspetti.


180. Chi la tiene d’oro e chi ce l’ha d’argento: io ce l’ho di piombo e non vale niente.


181. Chi la vuole cotta e chi la vuole cruda.


182. Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che lascia, ma non sa quello che trova.


183. Chi lavora mangia, e chi non lavora mangia e beve.


184. Chi mal semina mal raccoglie.


185. Chi male fa, male pensa.


186. Chi mangia a Natale e paga a Pasqua, fa un buon Natale e una cattiva Pasqua.


187. Chi mena per primo mena due volte.


188. Chi muore giace e chi vive si dà pace.


189. Chi nasce afflitto muore sconsolato.


190. Chi nasce bella non nasce poverella.


191. Chi nasce è bello, chi si sposa è buono e chi muore è santo.


192. Chi nasce quadro non muore tondo.


193. Chi non beve in compagnia o è un ladro o è una spia.


194. Chi non comincia non finisce.

195. Chi non compra e non vende, non sale e non scende.


196. Chi non è buono per il re, non è buono neanche per la reggina.


197. Chi non ha buona testa, deve avere buone gambe.


198. Chi non lavora: mangia, beve e digerisce.


199. Chi non mangia ha già mangiato.


200. Chi non risica non rosica.


201. Chi non semina non raccoglie.


202. Chi non si misura rimane misurato.


203. Chi paga anticipato è male servito.


204. Chi paga prima è servito dopo.


205. Chi pecora si fa il lupo se la mangia.


206. Chi perde e mente la borsa ne risente.


207. Chi piange fotte a chi ride.


208. Chi più ha più vuole.


209. Chi più ne ha più ne metta.


210. Chi più presto dal letto si alza, più soldi guadagna.


211. Chi più sa meno crede.


212. Chi più spende meno spende.


213. Chi pratica con lo zoppo impara a zoppicare.


214. Chi prima arriva macina.


215. Chi prima nasce prima pasce.


216. Chi racconta ci mette la giunta.


217. Chi ride il venerdì piange la domenica.


218. Chi ringrazia esce fuori obbligo.


219. Chi rompe paga e i cocci sono suoi.


220. Chi s’innamora dei capelli e dei denti non s’innamora di niente.


221. Chi sa fa, e chi non sa insegna.


222. Chi sa il gioco non l’insegni.


223. Chi sa poco lo ripete spesso.


224. Chi scassa aggiusta e chi rompe paga.


225. Chi scopre il segreto perde la fede.


226. Chi se la sente è fetente.


227. Chi semina vento raccoglie tempesta.


228. Chi serba, serba al gatto.


229. Chi serve in corte, nel pagliaio muore.


230. Chi si accontenta gode.


231. Chi si assomiglia si piglia.


232. Chi si corica con i cani non si alza senza pulci.


233. Chi si fa maestro cade in trappola.


234. Chi si fida è ingannato.


235. Chi si impiccia dei mali altrui, di tre gliene toccano due.


236. Chi si sbaglia e si ravvede, in Dio trova mercede.


237. Chi si scusa si accusa.


238. Chi si vende il culo dopo non si può sedere.


239. Chi sputa in cielo in faccia gli torna.


240. Chi tace acconsente.


241. Chi tanto e chi niente.


242. Chi tardi arriva, male alloggia.


243. Chi te ne fa una te ne fa cento.


244. Chi ti conosce… ti apre.


245. Chi ti dà un osso non ti vorrebbe veder morto.


246. Chi ti ha detto prendi l’orologio e vedi che ora è?


247. Chi tiene denari campa felice, e chi no va in culo agli amici.


248. Chi tiene le capre, tiene pure le corna.


249. Chi tiene le comodità e non se ne serve, non trova confessore che l’assolve.


250. Chi tiene le mani in pasta, non mette il dito in culo alla gallina.


251. Chi tiene santi va in Paradiso e chi no muore ucciso.


252. Chi tiene spende e chi non tiene spande.


253. Chi troppo vuol mangiare si strozza.


254. Chi troppo vuole nulla stringe.

255. Chi trova un amico trova un tesoro.


256. Chi tutto dona, tutto abbandona.


257. Chi va al mulini s’infarina.


258. Chi va per lana torna tosato.


259. Chi va piano, va sano e va lontano.


260. Chi vecchia se la piglia perde la dote e non fa figli.


261. Chi vuole Dio che se lo prega.


262. Chi vuole il male di questa casa deve buttare il sangue prima di entrare.


263. Chi vuole vada e chi non vuole mandi.


264. Chiacchiere e tabacchiere di legno il banco non l’impegna.


265. Chiodo scaccia chiodo.


266. Chiudersi in una torre d’avorio.


267. Ci vuole pazienza: disse don Vincenzo.


268. Cielo a pecorelle acqua a catinelle.


269. Ciò che si fa per amore non pesa.


270. Ciurlare nel manico.


271. Cofano sale e cofano scende.


272. Coi figli di deve usare pugno di ferro in guanto di velluto.


273. Col fuoco non si scherza.


274. Col nulla non si fa nulla.


275. Col pane tutti i guai sono buoni.


276. Colpiscono più gli occhi che le scoppiettate.


277. Colpo di grazia.


278. Come è bella la pulizia – disse il carbonaio – quando indossò il camice
all’incontrario.


279. Come è buona: si fa i fatti suoi nella casa degli altri.


280. Come è buono: non cerca pane di notte.


281. Come stai? – Bene in salute e scarso denari. –


282. Come suoni commare ti ballo.


283. Con i se e con i ma la guerra non si fa.


284. Con l’erba moscia ognuno si annetta il culo.

285. Con quella non si scherza: non è dolce di sale.


286. Conosco morte, vita e miracoli.


287. Conserva che trovi!


288. Conserva la mela per quando ti viene sete.


289. Contadini: scarpe grosse e cervello fino.


290. Contro il ricco non c’è da prendersi rivincita.


291. Contro la forza la ragion non vale.


292. Convegno di volpe, sterminio di galline.


293. Copriti il petto che il culo già è scoperto.


294. Corna di sorelle son corna d’oro, corna di parenti son corna d’argento, corna di moglie son corna vere.


295. Corpo satollo, anima consolata.


296. Corpo sazio non crede al digiuno.


297. Cosa che poco costa, poco s’apprezza.


298. Cosa da leccarsi i baffi.


299. Cosa fatta per forza non è guapperia.

300. Cose da far ridere i polli.


301. Cose da restare a bocca aperta.


302. Così va il mondo disse Raimondo.


303. Cotogna cotogna a scappare non è vergogna.


304. Cresce i figli come il cuculo.


305. Cuor contento gran talento.


306. Cuor contento il ciel l’aiuta.


307. Cuor contento non sente stento.


308. Curare il lucignolo e non curare la candela.


309. Dà a Cesare quello che è di Cesare.


310. Da allora ne è passata acqua sotto i ponti!


311. Da cosa nasce cosa.


312. Da dove meno si crede, salta fuori la lepre.


313. Da una rapa non si cava sangue.


314. Dagli amici e dai parenti non comprare e non vendere niente.


315. Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io.


316. Dagli uomini si fanno i vescovi.


317. Dal capo viene la tigna.


318. Dal detto al fatto c’è un gran tratto.


319. Dal frutto si conosce l’albero.


320. Dalla paura gli devo far venire i riscinzielli.(svenimenti)


321. Dare un colpo al cerchio e uno alla botte.


322. Darsi la zappa sui piedi.


323. Del senno di poi son piene le fosse.


324. Dentro un’ora Dio lavora.


325. Di carnevale ogni scherzo vale.


326. Di giorno si vedono le macchie.


327. Di notte tutti i gatti sono bigi.


328. Dietro la croce c’è il diavolo.


329. Dio manda il freddo secondo i panni.


330. Dio ti guardi dai pezzenti saliti.


331. Dio, prima li fa e poi li accoppia.


332. Disse don Procolo:”Io quando lavoro mi consolo.” Rispose don Eustacchio: “Io quando lavoro mi rompo il cacchio.


333. Disse donna Costanza: “L’acqua vuole la pendenza e l’amore la speranza.”


334. Disse donna Pica:” E che guaio è la fatica.”


335. Disse il boia:” Oggi è una bella giornata ma non c’è nessuno da impiccare.”


336. Disse il bue da sotto al traino: “ Bevo acqua e porto vino.”


337. Disse il granchio al figlio: “Tieni le gambe storte.”


338. Disse il maiale all’asino: ”Manteniamoci puliti.”


339. Disse il medico di Nola: ”Questa è la ricetta e Dio te la mandi buona.”


340. Disse il monaco di Sant’Agostino: “Due teste sopra un solo cuscino.”


341. Disse il monaco: “Da sopra al mantello non mi fai niente.”


342. Disse il pappice alla noce: “Dammi il tempo che ti spertoso.”


343. Disse il prete: “Fa quello che dico io e non fare quello che faccio io.”


344. Disse l’asino: “Se riesco ad uscire illeso da mezzo a queste botte,non esco più a cacare di notte.”


345. Disse pulcinella: “ Per mancanza di denari, quante scampagnate mi son perso.”


346. Disse zia Menichella: “ Sempre è buona una grattatella.”


347. Dividi ricchezza e diventa povertà.


348. Don Giovanni lo tiene davanti e lo va cercando di dietro.


349. Donare prestamente, è donare doppiamente.


350. Donna Concetta, con un occhio frigge i pesci e con l’altro guarda il gatto.


351. Donna danno, sposa spesa, moglie maglio.


352. Dopo che aveva insegnato al suo cavallo a non mangiare più…gli è morto.


353. Dopo essere stata derubata, santa Chiara mise le porte di ferro.


354. Dopo i confetti vengono i difetti.


355. Dopo i quarant’anni ogni anno un malanno.


356. Dopo l’estrazione ogni fesso è professore.


357. Dopo la prova si conosce se è buono il cocomero.


358. Dopo le chiacchiere vengono i fatti.


359. Dopo Natale freddo e fame.


360. Dopo Pasqua vienimi a pescare.


361. Dorme come un ghiro.


362. Dorme con la zizza in bocca.


363. Dorme con un occhio solo.


364. Dorme fra due guanciali.


365. Dormire è un po’ morire.


366. Dormire sugli allori.


367. Dove arriviamo mettiamo un segno.


368. Dove c’è gusto non c’è perdenza.


369. Dove se ne dà se ne piglia.


370. Dove si crede di trovare dei prosciutti non si trovano neanche le pertiche per appenderli.


371. Dove stava questa non è piovuto.


372. Dove ti sei fatto l’estate fatti pure l’inverno.


373. Dove vede e dove ceca.


374. Due torti non fanno una ragione.


375. Dura più l’incudine che il martello.


376. È acqua che non leva sete.


377. È affogato in un bicchier d’acqua.


378. È amaro come il fiele.


379. È andata a finire la carne sopra e i maccheroni sotto.


380. È andata a finire la carta da musica in mano al cieco.


381. È andata a Portici per una rapa.


382. È andato a finire il maiale in mezzo alle mele.


383. È andato a letto con le galline.


384. È andato a Roma e non ha visto il Papa.


385. È andato al battesimo senza la creatura.


386. È andato come il ladro alla forca.


387. È andato in cerca di Cristo nei lupini.


388. È arrivato all’ultima spiaggia.


389. È caduto come una pera.


390. È caduto dalla padella nella brace.


391. È caduto dalle nuvole.


392. È cieco come una talpa.


393. È come cercare un ago nel pagliaio.


394. È corto e male incavato.


395. È entrata una mosca dentro al vescovado.


396. È entrato di secco e si è messo di piatto.


397. È finito su un binario morto.


398. È finito tutto in una bolla di sapone.


399. È già con un piede nella fossa.


400. È in una botte di ferro.


401. È inutile che ti sbatti: questa non la vedrai ne adesso ne mai!


402. È inutile piangere sul latte versato.


403. È inutile piangersi addosso.


404. È l’uccello mattutino che trova il miglior becchime.


405. È l’ultima ruota del carro.


406. È la bestia nera della casa.


407. È maiale fuori ciurma.


408. È meglio essere testa di sarago che coda di cefalo.


409. È meglio essere uccello di campagna che di gabbia.


410. È meglio un presente che due futuri.


411. È meglio un uovo oggi che la gallina domani.


412. È meglio una mano tesa che una mano chiusa.


413. È morta la creatura e non siamo più compari?


414. È nato sotto una buona stella.


415. È partito con armi e bagagli.


416. È più di là che di qua.


417. È più la spesa che l’impresa.


418. È qui che casca l’asino.


419. È rimasto con un palmo di naso.


420. È rimasto nudo come un verme.


421. È rimasto stecchito.


422. È roba da far resuscitare i morti.


423. È scappato con la coda fra le gambe.


424. È sordo come una campana.


425. È stato allevato nella bambagia.


426. È stato messo a stecchetto.


427. È stato preso con le mani nel sacco.


428. È stato spremuto come un limone.


429. È stato usato come specchietto per le allodole.


430. È svanito come neve al sole.


431. È svanito in una bolla di sapone.


432. È un fuoco di paglia.


433. È un mangiatore di pane a tradimento.


434. È un uomo nato con la camicia.


435. È una goccia nel mare, il tuo mare di guai.


436. È uno che tiene santi in Paradiso.


437. È uscito fuori dal seminato.


438. E va bene! - disse donna Lena – quando vide la figlia, la giumenta e la gatta pregne.


439. E’ andato col cavallo di San Francesco.


440. E’ arrivato di punto in bianco.


441. E’ il suo cavallo di battaglia.


442. E’ l’eminenza grigia.


443. E’ molto sfortunato chi alle due non si è ancora disgiunato.


444. E’ una donna d’alto bordo.


445. Entra fetente, che fuori piove!


446. Esce il sole e scioglie la neve.


447. Essere come l’asino di Buridano.


448. Essere in bolletta.


449. Essere in vena.


450. Essere povero in canna.


451. Fa i figli come i conigli.


452. Fa il bene e scordati, fa il male e pensaci.


453. Fa il fruscio della scopa nuova.


454. Fa il gallo sopra un cumulo d’immondizia.


455. Fa l’arte che sai che se non ti arricchisci camperai.


456. Fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce.


457. Fa quel che il prete dice non quel che il prete fa.


458. Fa scendere il cuore nelle calze.


459. Faccia tosta campò e faccia moscia morì.


460. Facciamo qua le pezze e qua il sapone.


461. Facciamo tricchi – tracche tanto a parte.


462. Faccio succedere il quarantotto.


463. Fai l’amico e mi metti incinta la serva?


464. Far le cose alla Carlona.


465. Fare come quello che cercava l’asino e c’era sopra.


466. Fare gli occhi di Basilisco.


467. Fare gli occhi di triglia.


468. Fare il buono e il cattivo tempo.


469. Fare il diavolo a quattro.


470. Fare la gatta morta.


471. Fare la parte del leone.


472. Farsi la barba liscia come le zizze delle pacchiane.


473. Fatta la legge trovato l’inganno.


474. Fattela con chi è migliore di te e facci le spese.


475. Fattela con i buoni e sarai uno di loro.


476. Fatti capo e mangerai galline.


477. Fatti una buona nomina e dopo potrai rubare in chiesa.


478. Fatto proprio con gli intestini in braccio.


479. Femmina corta il diavolo se la porti.


480. Femmina di chiesa, diavolo in casa.


481. Femmina di quarant’anni buttala a mare con tutti i panni.


482. Femmine, asini e capre hanno la stessa testa.


483. Fesso chi scrive, scemo chi legge.


484. Fidarsi è bene non fidarsi è meglio.


485. Figli piccoli, guai piccoli, figli grandi guai grandi, figli sposati, guai raddoppiati.


486. Finché c’è vita c’è speranza.


487. Finisce tutto a tarallucci e vino.


488. Fortuna e morte stanno dietro la porta.


489. Fortunato in amor non giochi a carte.


490. Fratelli e sorelle stanno in convento.


491. Fratelli flagelli.


492. Gallina che canta ha fatto l’uovo.


493. Gallina che non razzola ha già razzolato.


494. Gallina vecchia fa buon brodo.


495. Gatto nero attraversante, disgrazia all’istante.


496. Gatto nero sfortuna nera.


497. Gatto rinchiuso diventa leone.


498. Gennaio secco massaio ricco.


499. Gente allegra il ciel l’aiuta.


500. Gettare il guanto.


501. Gettare la spugna.


502. Gettare olio sul fuoco.


503. Gettare olio sulle onde.


504. Già è bello il prezzemolo, poi va la gatta e ci piscia sopra.


505. Gioacchino mise la legge e Gioacchino morì ucciso.


506. Giochiamo a carte scoperte.


507. Gioco di mano gioco di villano.


508. Giorgio se ne vuole andare e il vescovo lo vuol mandare.


509. Giovane ozioso vecchio bisognoso.


510. Gli amici veri sono come le mosche bianche.


511. Gli asini litigano e le botti si rompono.


512. Gli debbo far uscire il sangue da tutti e nove buchi.


513. Gli devo far uscire le sorbe dal culo.


514. Gli è toccato di cavar le castagne dal fuoco.


515. Gli entra da un orecchio e gli esce dall’altro.


516. Gli estremi si toccano.


517. Gli ha dato un dito, e si è preso il dito con tutta la mano.


518. Gli ha detto un sacco ed una sporta.


519. Gli ha fatto una per bere e un’altra per sciacquare.


520. Gli ha fatto vedere i sorci verdi.


521. Gli ha reso pan per focaccia.


522. Gli mancano diciannove soldi per fare una lira.


523. Gli occhi non fanno corna, ed i baci non fanno buchi.


524. Gli sfizi si pagano.


525. Gli stracci vanno sempre all’aria.


526. Gli uccelli si accoppiano in cielo, i fetenti a terra.


527. Gli vuoi rompere le ossa? Gira la bacchetta dal lato grosso.


528. Gliene ha detto di tutti i colori.


529. Gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna calante.


530. Guai quanto la sabbia, ma morte mai.


531. Ha aggiunto olio quando era già sopra il segno del massimo.


532. Ha ancora molte frecce al proprio arco.


533. Ha avuto un lampo di genio.


534. Ha buttato l’acqua con dentro la creatura.


535. Ha chiuso la stalla dopo che gli erano scappati i buoi.


536. Ha comprato il gatto nel sacco.


537. Ha conseguito una vittoria di Pirro.


538. Ha costruito un castello sulla sabbia.


539. Ha detto pane al pane e vino al vino.


540. Ha fatto acqua alla pipa.


541. Ha fatto come il medico con la spina del pescatore.


542. Ha fatto fiasco ma non l’ha impagliato.


543. Ha fatto il patto col diavolo.


544. Ha fatto la fatica di Sisifo.


545. Ha fatto la fine dei cavalli di carrozzella: buona gioventù e cattiva vecchiaia.


546. Ha fatto la fine delle guardie regie.


547. Ha fatto la male nottata e la figlia femmina.


548. Ha fatto la parte del leone.


549. Ha fatto la provvista delle formiche.


550. Ha fatto la scoperta dell’America.


551. Ha fatto occhi pieni e mani vuote.


552. Ha fatto orecchie da mercante.


553. Ha fatto un buco nell’acqua.


554. Ha fatto zitto zitto in mezzo al mercato.


555. Ha gettato acqua sul fuoco.


556. Ha gettato la spugna.


557. Ha i nervi a fior di pelle.


558. Ha il cervello di una gallina.


559. Ha il vizio di alzare il gomito.


560. Ha ingoiato il rospo.


561. Ha la coda di paglia.


562. Ha la lingua biforcuta.


563. Ha la vista di un’aquila.


564. Ha lavato la macchia col sangue.


565. Ha menato mazzate alla cieca.


566. Ha messo il carro davanti ai buoi.


567. Ha messo la testa sotto la sabbia come lo struzzo.


568. Ha messo le carte in tavola.


569. Ha messo le pecore sotto la guardia del lupo.


570. Ha ottenuto una vittoria di Pirro.


571. Ha perso il lume della ragione.


572. Ha perso le vacche e va cercando i buoi.


573. Ha piantato baracca e burattini.


574. Ha pigliato uno stipo per Don Raffaele.


575. Ha preso due piccioni con una fava.


576. Ha preso lucciole per lanterne.


577. Ha sette spiriti come i gatti.


578. Ha spezzato una lancia in mio favore.


579. Ha stretto i cordoni della borsa.


580. Ha tirato i remi in barca.


581. Ha trovato l’America.


582. Ha trovato pane per i suoi denti.


583. Ha trovato una miniera d’oro.


584. Ha un asso nella manica.


585. Ha una febbre da cavallo.


586. Ha venduto la pelle dell’orso prima d’averlo ucciso.


587. Ha versato lacrime di coccodrillo.


588. Hai fatto merenda a sarachielli. (pesci salati.)


589. Hai sbagliato palazzo.


590. Hai trovato la forma per le tue scarpe.


591. Hanno tolto la taverna davanti a Carnevale.


592. Ho dovuto fare i salto mortali.


593. Ho trovato le lancelle girate.


594. Ho visto le pene dell’inferno.


595. I baci non fanno buchi e le toccate di zizze non fanno nascere bambini.


596. I debiti di Carnevale li paga Quaresima.


597. I denari guadagnati con lo ‘nfinfirinfi se ne vanno con lo ‘nfinfirinfa.


598. I fatti della pentola li conosce la cucchiaia.


599. I guai della pentola li sa il mestolo.


600. I panni sporchi si lavano in famiglia.


601. I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più ti fanno male.


602. I passi falsi del padrone tolgono ritegno alle serve.


603. I pesci grossi mangiano i piccoli.


604. I più tirano i meno.


605. I politici sono generalmente, di bocca buona e di mano stretta.


606. I poveri si ammazzano e i signori si abbracciano.


607. I ricchi come vogliono, i poveri come possono.


608. I soldi fanno venire la vista ai ciechi.


609. Il bottegaio, quello che tiene ti vende.


610. Il bue crede di andare a pascere e poi ara.


611. Il buon giorno si vede dal mattino.


612. Il buon vino si vende senza frasca.


613. Il caffè dev’essere carico come un mulo, nero come l’inferno e dolce come l’amore.


614. Il caffè dev’essere una via di mezzo tra il cocente della rabbia e il caldo dell’amore.


615. Il caffè mi rende nervoso.


616. Il caffè scaldato è come la vedova rimaritata.


617. Il caffè va bevuto seduto e a piccoli sorsi.


618. Il caldo ammoscia i fichi, le donne ammosciano gli uomini.


619. Il cane morde lo straccione.


620. Il comandare è meglio del fottere.


621. Il culo che non ha visto mai una camicia, quando la vede si caca sotto.


622. Il denaro apre tutte le porte.


623. Il denaro sa volare meglio delle farfalle.


624. Il diavolo è più nero di quello che si dice.


625. Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.


626. Il diavolo non è così brutto come si dipinge.


627. Il diavolo quando è vecchio si fa monaco cappuccino.


628. Il difetto sta nel manico.


629. Il fesso in casa sua vuol fare il dritto in casa altrui.


630. Il figlio muto la mamma lo intende.


631. Il futuro arriva anche per chi non ha passato.


632. Il gioco non vale la candela.


633. Il lasciato è perduto.


634. Il lavoro degli sfaticati si vende a caro prezzo.


635. Il lupo cambia il pelo ma non il vizio.


636. Il maestro è maestro, ma il padrone è capo maestro.


637. Il marito geloso muore cornuto.


638. Il martello d’argento spezza la porta di ferro.


639. Il medico pietoso fa la piaga verminosa.


640. Il meglio è nemico del bene.


641. Il mondo è bello perché è vario.


642. Il mondo è fatto a fossi, uno l’appari ed un altro ti affossa.


643. Il mondo è fatto a scale, chi le scende e chi le sale.


644. Il mondo non fu fatto in un giorno.


645. Il mulino non macina senza acqua.


646. Il palazzo è alto e la signora è sorda.


647. Il parlare chiaro è fatto per gli amici.


648. Il pesce grosso mangia il piccolo.


649. Il pesce puzza dalla testa.


650. Il pignolo vuole spaccare un capello in quattro.


651. Il più conosce il meno.


652. Il pollo si spenna dopo morto.


653. Il polpo si cuoce nell’acqua sua stessa.


654. Il postino suona sempre due volte.


655. Il prete dove canta vi mangia.


656. Il primo amore non si scorda mai.


657. Il primo che si alza comanda.


658. Il regalo che fece Betta alla nipote: aprì una cassa e gli dette una noce.


659. Il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi.


660. Il risparmio non è mai guadagno.


661. Il sangue non è acqua.


662. Il sazio non crede al digiuno.


663. Il silenzio è d’oro e la parola è d’argento.


664. Il solo pensiero di lavorare stanca il pigro.


665. Il sonno è il sollievo delle infelicità.


666. Il suon dell’oro, scioglie le più dure colonne.


667. Il superfluo rompe il coperchio.


668. Il tempo è denaro.


669. Il tempo è galantuomo.


670. Il tempo guarisce tutti i mali.


671. Il tempo viene per chi sa aspettare.


672. Il troppo bene sfonda la cassetta.


673. Il troppo stroppia.


674. Il Turco fatto cristiano vuole impalare tutti quelli che bestemmiano.


675. Il vecchio antico, buttò la scorza e si mangiò la mollica.


676. Il vecchio che sposa la giovincella deve fare la sentinella.


677. Il vecchio deve morire, il giovane può morire.


678. Il vecchio guarda il nuovo.


679. Il vino buono sta nelle botti piccole.


680. Il voler guarire fa parte della terapia.


681. Impedire la maldicenza è come mettere porte alla campagna.


682. In casa piena s’allestisce presto la cena.


683. In chiesa con i santi e in taverna coi ghiottoni.


684. In mezzo al bosco non si trova una frasca?


685. In ogni amico c’è un nemico che sonnecchia.


686. In tempo di carestia pane di veccia.


687. In tempo di guerra ogni ferro è spada.


688. In tempo di tempesta ogni buco è porto.


689. In vino veritas.


690. Indorare la pillola.


691. Invece di districarla sta imbrogliando la matassa.


692. Io dico che piove, ma non che diluvia.


693. Io mi chiamo Antonio Poppi, questi fatti a chi l’appioppi?


694. Io mi chiamo Ciccio, non m’intrigo e non m’inpiccio.


695. Io mi chiamo cucchie, cucchie, questi fatti a chi l’accucchie?


696. Io mi chiamo Donna Vincenza e ai fessi non do udienza.


697. Io mi risparmio la moglie e gli altri se la fanno.


698. Io vengo dal morto e tu dici che è vivo?


699. L’abito è piccolo ma è pieno di devozione.


700. L’abito non fa il monaco.


701. L’acqua corre al mare.


702. L’acqua è poca e la papera non galleggia.


703. L’acqua fa marcire i bastimenti a mare.


704. L’altezza è mezza bellezza.


705. L’amore è come il vino in fiasco, la sera è buono e la mattina è guasto.


706. L’amore guarda con certi occhiali che fan sembrare oro il rame, ricchezza la povertà, e perla la cispa.


707. L’amore non è bello se non è friccicarello.


708. L’amore, la tosse e la rogna non si possono nascondere.


709. L’apparenza inganna.


710. L’appetito vien mangiando.


711. L’asino aumenta il passo quando sente l’odore della stalla.


712. L’asino dice che il cavallo ha le orecchie più lunghe delle sue.


713. L’asino lo porta e l’asino se lo mangia.


714. L’asino sopporta il carico, ma non il sovraccarico.


715. L’asino vecchio muore nella casa del fesso.


716. L’assai basta e il troppo guasta.

717. L’avaro è come il porco, è buono solo dopo morto.


718. L’avvocato fesso va a leggere dentro al codice.


719. L’eccezione conferma la regola.


720. L’elefante che calpestò una quaglia, per rimediare si mise a covare le sue uova.


721. L’epifania tutte le feste porta via.


722. L’erba cattiva non muore mai.


723. L’erba del vicino è sempre più verde.


724. L’ho gonfiato come un pallone.


725. L’ira è una cattiva consigliera.


726. L’occasione bussa alla porta una volta sola, la tentazione si attacca al campanello.


727. L’occasione fa l’uomo ladro.


728. L’occhio del padrone ingrassa il cavallo.


729. L’ombroso ha paura della propria ombra.


730. L’ospite è come il pesce, dopo tre giorni puzza.



731. L’ozio è il padre dei vizi.


732. L’uccello in gabbia, o canta per rabbia o canta per amore.


733. L’uomo con la parola e il bue con le corna.


734. L’uomo è cacciatore.


735. L’uomo ordisce e la fortuna tesse.


736. L’uomo propone Dio dispone.


737. La barca cammina e la fava si cuoce.


738. La bocca è un magnifico strumento: beato chi lo sa suonare.


739. La camicia che non vuole stare con te prendila e stracciala.


740. La campana suona a morte? E a me che me ne importa?


741. La carne fa carne, il vino fa sangue, e la fatica fa gettare il sangue.


742. La chiesa è il rifugio dei peccatori.


743. La civetta. Porta bene dove guarda e male dove canta.


744. La coda è più lunga da scorticare.


745. La collera è petrosa, scende in corpo e fa pertose.


746. La confidenza è padrone della male creanza.


747. La contentezza viene dalle budella.


748. La corta è buona per il marito, la lunga per cogliere i fichi.


749. La cupidigia sfonda il sacco.


750. La donna baffuta è sempre piaciuta.


751. La donna è come il carbone: spento ti sporca, acceso ti cuoce.


752. La donna è come la gatta: graffia pure quando l’accarezzi.


753. La donna e la gallina con lo gironzolar van presto in rovina.


754. La donna è una stufa che si usa solo la sera.


755. La donna incinta: a sette mesi panni stesi.


756. La fame è cattiva consigliera.


757. La fame fa uscire il lupo dal bosco.


758. La farina del diavolo va tutta in crusca.


759. La fissazione è peggio della malattia.


760. La fortuna aiuta gli audaci.


761. La fortuna di scazzetta, andò per fare e gli cadette.


762. La gallina fa l’uovo e al gallo gli brucia il culo.


763. La gatta per andare di fretta fece i figli ciechi.


764. La gatta, quando non può arrivare al lardo dice che puzza.


765. La gente non l’ha accontentata neanche Gesù Cristo.


766. La gioventù è una farfalla e la vecchiaia è una carogna.


767. La goccia d’acqua scava la pietra.


768. La gola è il culo hanno la stessa misura.


769. La lingua batte dove il dente duole.


770. La lingua non tiene ossa, ma rompe le ossa.


771. La malinconia non leva i debiti.


772. La miglior difesa è l’attacco.


773. La moglie degli altri è sempre più buona.


774. La mosca, pungendo la tartaruga, si rompe il becco.


775. La notte porta consiglio.


776. La parola che non dici è la tua schiava, quella che dici è la tua padrona.


777. La paura fa novanta, e chi se la piglia fa novantuno.


778. La pazienza è la virtù dei forti.


779. La peggiore trave della casa è quella che schiocca.


780. La prima acqua è quella che bagna.


781. La prima causa del mal del corpo: è il cibo che s’appone.


782. La processione, da dove esce là entra.


783. La ragazza bella e senza dote, trova più amanti che marito.


784. La sfortuna del montone: nasce cornuto e muore scannato.


785. La signora di Caiazzo, andò a Napoli per comprare le tazze.


786. La smaniosa di vedere è smaniosa d’esser vista.


787. La stessa mano tua stava nei guantai.


788. La suora di Sant’Orsolina, quando urina caccia acqua santa dall’ombelico.


789. La superbia è figlia dell’ignoranza.


790. La superbia va a cavallo e torna a piedi.


791. La tartaruga voleva fare la corsa con la lepre.


792. La testa degli uomini è una sfoglia di cipolla.


793. La tiene calda e pelosa la sposa.


794. La tiene sotto una campana di vetro.


795. La verità vien sempre a galla.


796. La via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni.


797. La zitella maritata, tutti la vogliono per moglie.


798. Ladro piccolo non rubare, che il ladro grande ti fa impiccare.


799. Lavarsene le mani.


800. Lavora come un negro.


801. Le bugie hanno le gambe corte.


802. Le cattive notizie volano.


803. Le chiacchiere non fanno farina.


804. Le chiacchiere se le prende il vento e i maccheroni riempiono la pancia.


805. Le cose lunghe diventano serpi.


806. Le cose proibite sono le più saporite.


807. Le donne non si coricano con gli asini, per paura di rompere le lenzuola.


808. Le facoltà fan sembrare savio chi non sa.


809. Le figlie di Don Camillo, tutte le vogliono e nessuno se le piglia.


810. Le galere sono piene di gente che ha ragione.


811. Le lacrime di una bella donna trasmudano in bambagia le rupi, e in pecorelle le tigri.


812. Le ore del mattino hanno l’oro in bocca.


813. Le parole sono femmine, i fatti sono maschi.


814. Le parole volano, lo scritto rimane.


815. Le pulci le hanno i cani, i pidocchi i cristiani.


816. Le sciabole stanno appese e i foderi combattono.


817. Le suole stanno sotto le scarpe ed i frati nei conventi.


818. Le vie della provvidenza sono infinite.


819. Li ha attaccati con lo sputo.


820. Lo hanno fatto cornuto ed è stato pure bastonato.


821. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.


822. Lotta senza quartiere.


823. M’impegnerei il pisellino e straccerei la cartella.


824. Ma che hai mangiato: culo di gallina?


825. Mal comune mezzo gaudio.


826. Male a chi porta la male nominata.


827. Male chi muore.


828. Male non fare paura non avere.


829. Mangia come un uccellino.


830. Mannaggia la fretta disse la lumaca.


831. Mano tirata e manica larga non vanno d’accordo.


832. Marito mio bello, marito mio buono, tu levi i quadri e io levo i chiodi.


833. Mazza e panella fanno i figli belli, panella senza mazza, fanno i figli pazzi.


834. Meglio fargli un vestito che invitarlo a pranzo.


835. Meglio il male provato che il buono da provare.


836. Meglio invidia che pietà.


837. Meglio l’uovo oggi che la gallina domani.


838. Meglio morire sazio che campare digiuno.


839. Meglio poco che niente.


840. Meglio scomunicato che comunicato di fretta.


841. Meglio solo che male accompagnato.


842. Meglio un aiuto che cento consigli.


843. Meglio un asino vivo che un dottore morto.


844. Meglio un male accordo che una causa vinta.


845. Meglio un quintale in testa che un’oncia in culo.


846. Meglio una cattiva vicina che un principiante di violino.


847. Meglio una festa che cento festicciole.


848. Meglio una volta arrossire che mille impallidire.


849. Meglio vivere un giorno da leone che cento da pecora.


850. Menar il can per l’aia.


851. Mentre il medico studio l’ammalato muore.


852. Mentre la bella si pretende, la brutta si marita.


853. Mercante fallito non bada all’interesse.


854. Mettere una mano sul fuoco.


855. Metti i denari in testa all’asino e lo chiameranno Don asino.


856. Metti in piazza le tue cose? e alcuni diranno bianco e altri nero.


857. Mettiamo i puntini sugli “i.”


858. Mettiamo tutto sul piatto della bilancia.


859. Mi colpito nel tallone di Achille.


860. Mi è toccato togliere le castagne dal fuoco.


861. Mi ha buttato il fumo negli occhi.


862. Mi ha dato del filo da torcere.


863. Mi ha fatto i conti in tasca.


864. Mi ha fatto sudare freddo.


865. Mi ha fatto sudare sette camicie.


866. Mi ha fatto una doccia scozzese.


867. Mi ha fatto uscire dai gangheri.


868. Mi ha fatto vedere la luna nel pozzo.


869. Mi ha fatto vedere le stelle.


870. Mi ha fatto vedere Posillipo e Marechiaro.


871. Mi ha indorato la pillola.


872. Mi ha lasciato con un palmo di naso.


873. Mi ha messo con due piedi in una scarpa.


874. Mi ha messo con le spalle al muro.


875. Mi ha passato la patata bollente.


876. Mi ha promesso mare e monti.


877. Mi ha raccontato per filo e per segno.


878. Mi ha rotto le uova nel paniere.


879. Mi ha squadrato dalla testa ai piedi.


880. Mi ha venduto un bidone per secchiello.


881. Mi hanno dato una brutta gatta da pelare.


882. Mi mette sempre i bastoni tra le ruote.


883. Mi pare l’asino di “Fechella:” trentasei piaghe e la coda marcia.


884. Mi pare l’avvocato delle cause perse.


885. Mi pare la porta della levatrice: suona in continuazione.


886. Mi pare la tovaglia del barbiere: ognuno va e si pulisce.


887. Mi sembra il cane del cacciatore: al momento di sparare gli viene voglia di urinare.


888. Mi sembra il maiale con la spiga in bocca.


889. Mi sembra la gatta di donna Sofia: fotte e piange.


890. Mi sembra la principessa sul pisello.


891. Mi sembra prezzemolino: lo trovi in ogni minestra.


892. Mi sembra un elefante in un negozio di porcellane.


893. Mi sembrano due lumache: una manda un brutto odore e l’altra puzza.


894. Mi son trovato con l’acqua alla gola.


895. Micio micio sente, e frusta frusta no.


896. Mira alla cornacchia e colpisce la quaglia.


897. Moglie e buoi dei paesi tuoi.


898. Molto fumo poco arrosto.


899. Morto un papa se ne fa un altro.


900. Mostrare la corda.


901. Muore Sansone con tutti i Filistei.


902. Muori! – disse Pulcinella – che Dio ti vuole.


903. Muto come un pesce.


904. Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi.


905. Naviga in cattive acque.


906. Né di Venere e né di Marte, non si sposa e non si parte.


907. Né femmina, né tela a lume di candela.


908. Ne uccide più Bacco che Marte.


909. Necessità fa legge.


910. Nel dubbio astieniti.


911. Nel letto stretto coricati in mezzo.


912. Nel regno dei ciechi anche un guercio è re.


913. Nella casa dei fessi ognuno trova alloggio.


914. Nella vita bisogna prendere la palla al balzo.


915. Nessuna nuova buona nuova.


916. Nessuno nasce imparato.


917. Nessuno ti dice:” lavati la faccia che sembrerai più bello di me.”


918. Nessuno ti regala niente per niente.


919. No donde sei, ma donde pasci.


920. Non andare in case dove non sei invitato.


921. Non bisogna fare il passo più lungo della gamba.


922. Non c’è debito che non si paga, non c’è peccato che non si sconta.


923. Non c’è due senza tre.


924. Non c’è lino senza resta, ne donna senza pecca.


925. Non c’è pane senza pena.


926. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.


927. Non c’è regola senza eccezioni.


928. Non c’è rosa senza spine.


929. Non c’è sabato senza sole, non c’è femmina senza amore.


930. Non c’è stomaco che sia un palmo maggiore di un altro.


931. Non c’è zoppo che non si arrampica.


932. Non cade foglia che Dio non voglia.


933. Non dare pugni a chi ha le mani.


934. Non dire quattro se non l’hai nel sacco.


935. Non è all’altezza della situazione.


936. Non è bello ciò ch’è bello, ma ciò che piace.


937. Non è cosa saggia portare coccodrilli in Egitto.


938. Non è mai troppo tardi.


939. Non è né carne, né pesce.


940. Non è tutto oro quello che luccica.


941. Non essere uno stinco di Santo.


942. Non fare il male ch’è peccato, non fare il bene ch’è sprecato.


943. Non fare sapere alla mano destra quello che fa la mano sinistra.


944. Non farti crescere l’erba sotto i piedi.


945. Non ha mai fatto male ad una mosca.


946. Non ha nessuna voce in capitolo.


947. Non ha più occhi per piangere.


948. Non hai visto ancora il serpente e già chiami San Paolo?


949. Non la voglio neanche per pulce nella camicia.


950. Non lasciare mai il certo per l’incerto.


951. Non mangia per non evacuare.


952. Non mi è mai passato neanche per l’anticamera del cervello.


953. Non mischiamo la lana con la seta.


954. Non piangere Cristo che peggio ti viene.


955. Non più peggio di così, Signore. – disse la testa di morto. –


956. Non prendere il diavolo per le corna.


957. Non riesce a cavare un ragno dal buco.


958. Non riesce a tenere un cecio in bocca.


959. Non sei neanche l’ultimo lampione di Fuorigrotta.


960. Non sfottere il bastone di San Giuseppe.


961. Non si deve parlare di corda in casa dell’impiccato.


962. Non si entra in Paradiso a dispetto dei santi.


963. Non si fa niente per niente.


964. Non si muove una foglia che Dio non voglia.


965. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.


966. Non si sente volare una mosca.


967. Non si va a Roma, né con mula zoppa, né con borsa floscia.


968. Non svegliare il can che dorme.


969. Non tagliare il ramo dove sei seduto.


970. Non tirare le pietre a chi ha le mani.


971. Non tutte le ciambelle riescono col buco.


972. Non tutto il male viene per nuocere.


973. Non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.


974. Non voglio, non voglio, però gettamelo nel cappello o nel cappuccio.


975. Nuota in un mare di guai.


976. Nuota in un mare di latte.


977. O bere o affogare.


978. O di paglia o di fieno purché lo stomaco è pieno.


979. O la va, o la spacca.


980. O mangi questa minestra o salti dalla finestra.


981. O ricco marinaio o povero pescatore.


982. Occhio che non vede, cuore che non duole.


983. Occhio che piange, cuore che sente.


984. Occhio per occhio dente per dente.


985. Oggi a me e domani a te.


986. Ogni agio ha il suo disagio.


987. Ogni bene s’aspetta mercede, ogni male s’aspetta castigo.


988. Ogni fatica merita una ricompensa.


989. Ogni impedimento è giovamento.


990. Ogni lasciato è perso.


991. Ogni legno ha il suo tarlo.


992. Ogni legno tiene il suo fumo.


993. Ogni medaglia ha il suo rovescio.


994. Ogni mercante loda la sua mercanzia.


995. Ogni promessa è debito.


996. Ogni risata toglie un chiodo dalla bara.


997. Ogni scarafaggio è bello a mamma sua.


998. Ogni scarpa diventa scarpone.


999. Ogni scherzo che si prolunga finisce in lite.


1000. Ogni simile ama il suo simile.


1001. Ogni ventinove giorni, piccioni e uova.


1002. Ognuno è amico di chi ha buon vino.


1003. Ognuno per se e Dio per tutti.


1004. Ognuno si aiuta con l’unghia sua.


1005. Ognuno tira l’acqua al suo mulino.


1006. Ospite raro ospite caro.


1007. Paese che vai usanze che trovi.


1008. Paga ad ogni morte di Papa.


1009. Paga il giusto per il peccatore.


1010. Pagare il fio.


1011. Pancia vuota non sente ragioni.


1012. Pare che adesso ti vedo vestito da Orso.


1013. Pare ieri: hai fatto questi piedi?


1014. Pare la trombetta della Vicaria.


1015. Pare Pulcinella spaventato dalle lumache.


1016. Parla come un libro stracciato.


1017. Parlando del Diavolo spuntano le corna.


1018. Parliamo di cose allegre; quanto costa una cassa da morto?


1019. Partire in quarta.


1020. Parto della montagna.


1021. Passare una notte in bianco.


1022. Passata la festa, gabbato lo santo.


1023. Passato il santo, è passata la festa.


1024. Patti chiari amicizia lunga.


1025. Patti fissati, litigi evitati.


1026. Pazzo chi gioca e pazzo chi non gioca.


1027. Peccato confessato è mezzo perdonato.


1028. Per dare e per tenere è necessario aver giudizio.


1029. Per far dispetto alla moglie si corica sotto al letto.


1030. Per far dispetto alla moglie si tagliò il pisello.


1031. Per generi e nipoti, quello che fai è tutto perduto.


1032. Per giudicare bisogna ascoltare tutte le campane.


1033. Per la bocca si scalda il forno.


1034. Per le cose importanti è meglio mettere nero su bianco.


1035. Per mancanza di uomini si fecero gli asini capi di casa.


1036. Per suo danno nacquero le ali alla formica.


1037. Per una manciata di sale si perde la minestra.


1038. Per uscire dalla timidezza bisogna cercare d’attaccar bottone.


1039. Perdere la tramontana.


1040. Perdere le staffe.


1041. Persona trista, nominata a vista.


1042. Pescare nel torbido.


1043. Piantare baracca e burattini.


1044. Pietra dello scandalo.


1045. Pietra di paragone.


1046. Piglia l’uomo con il suo vizio.


1047. Pigliati il buono quanto ti viene, che il cattivo non ti mancherà mai.


1048. Piove sul bagnato.


1049. Più ne sa un pazzo in casa sua che un savio in casa d’altri.


1050. Più nero della mezzanotte non può venire.


1051. Più piedi di terra, non occupa il corpo del papa o del sagrestano.


1052. Più si sale e più cadendo ti fai male.


1053. Poca brigata vita beata.


1054. Porco chi lo tira, fetente chi lo mette.


1055. Porta con te, se vuoi mangiar con me.


1056. Porta la camicia dell’impiccato.


1057. Possa essere preso a pietrate in un vicolo stretto e che non spunta.


1058. Predica bene chi vive bene.


1059. Predica bene e razzola male.


1060. Prendere due piccioni con una fava.


1061. Prendere in contropiede.


1062. Prendere o lasciare.


1063. Prendersela coi mulini a vento.


1064. Prima cura i denti e poi i parenti.


1065. Prima di entrare guardatevi le tasche.


1066. Prima di parlare conta fino a cento.


1067. Prima gli dà corda e poi se lo scorda.


1068. Prima il dovere e poi il piacere.


1069. Promette certo e viene meno sicuro.


1070. Pulcinella prendeva gli sputi per lire d’argento.


1071. Pulcinella, fischi e pernacchie li prendeva per applausi.


1072. Pulcinella, per accarezzare la moglie, gli cavò un occhio.


1073. Pure la regina ebbe bisogno della vicina.


1074. Pure S. Antonio s’innamorò del porco.


1075. Pure un calcio in culo fa fare un passo avanti.


1076. Qua sotto non ci piove!


1077. Qual proposta tal risposta.


1078. Quando ci sono molto galli a cantare non spunta mai giorno.*


1079. Quando deve dare gli viene il crampo nelle mani.


1080. Quando due vogliono, cinquecento non possono.


1081. Quando è per vizio non è peccato.


1082. Quando il diavolo non ha niente da fare, si gratta le corna.


1083. Quando il diavolo tuo andava a scuola, il mio era maestro.


1084. Quando il gatto non c’è i topi ballano.


1085. Quando il pidocchio sale in gloria, perde la scienza e la memoria.


1086. Quando il piede corre il corpo è contento.


1087. Quando il vino è buono si vende senza fronzoli.


1088. Quando il vino è dolce si fa più forte l’aceto.


1089. Quando la donna vuole filare, fila pure con lo sproccolo.


1090. Quando la formica vuole morire spunta le ali.


1091. Quando la nave affonda i topi scappano.


1092. Quando la neve si scioglie si scopre la mondezza.


1093. Quando la pentola bolle…calaci la pasta.


1094. Quando la pera è matura casca da sé.


1095. Quando non sai cosa giocare, gioca coppe.


1096. Quando piove col sole le vecchie fanno l’amore.


1097. Quando piove o maltempo fa a casa di altri non si può stare.


1098. Quando piove per san Filippo(26/5) il povero non ha bisogno del ricco.


1099. Quando scuotiamo i sacchi, vediamo se è polvere o farina.


1100. Quando sei incudine, sopporta; quando sei martello, batti.


1101. Quando si è in ballo bisogna ballare.


1102. Quel ch’è fatto è reso.


1103. Quello che devi dare al sorcio, dallo al gatto e uscirai da ogni bega.


1104. Quello che dice bisogna prenderlo con le molle.


1105. Quello che non si dice non ha bisogno di essere spiegato.


1106. Quello che non si fa non si sa.


1107. Quello è un alto papavero.


1108. Quello non è santo che fa miracoli.


1109. Questa è zitella e si chiama Isabella.


1110. Questioni di lana caprina.


1111. Qui ti voglio vedere asino, su questa salita.


1112. Quieta non muovere.


1113. Raddrizzare le gambe ai cani.


1114. Ragazza d’onore, in casa a tutte le ore.


1115. Ravanello, fatti comprare da chi non ti conosce.


1116. Ricordati che devi morire.


1117. Ride bene chi ride ultimo.


1118. Rimandare alle calende greche.


1119. Rispondere per le rime.


1120. Ritirarsi sull’Aventino.


1121. Rivedersi a Filippi.


1122. Rompere il ghiaccio.


1123. Rosso di sera buon tempo si spera.


1124. S’impara il verbo a suon di nerbo.


1125. S’ingrassa il maiale per farne salsicce.


1126. Sacco vuoto non sta ritto.


1127. Sale versato disgrazia annunciata.


1128. Salire al settimo cielo.


1129. Salta chi può. – disse il ranocchio. -.


1130. Salutaci la fibbia. – disse Don Fabio. –


1131. Salvare capre e cavoli.


1132. Salvarsi in corner.


1133. San Giuseppe gli ha passato la pialla.


1134. Sangue chiama sangue.


1135. Santo Mangione è nato prima di nostro Signore


1136. Santo Tutù, Santo Tutù, pagami a me e fottiti tu.


1137. Sbagliando s’impara.


1138. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.


1139. Scagliare la prima pietra.


1140. Scalda più l’amore che cento fuochi accesi


1141. Scarto fruscio e viene primiera.


1142. Scende piangendo e sale ridendo.


1143. Scherza coi fanti e lascia stare i santi.


1144. Scherzi di mano, scherzi di villano.


1145. Sciacqua rosa e beve Agnese, che ci sta chi ci fa le spese.


1146. Se aumentano gli invitati, aumentate il brodo e seguitate.


1147. Se Dio non vuole, neanche i Santi possono.


1148. Se i pidocchi saltano, le pulci cosa dovrebbero fare?


1149. Se i prestiti fossero buoni, i mariti impresterebbero le mogli.


1150. Se il lavoro fosse buono, i preti lavorerebbero.


1151. Se l’asino non vuole bere è inutile fischiarlo.


1152. Se l’è cavata col filo d’Arianna.


1153. Se l’invidia avesse l’ernia, ognuna se la schiatterebbe.


1154. Se la brocca picchia sulla pietra: peggio per la brocca.


1155. Se la pietra picchia sulla brocca: peggio per la brocca.


1156. Se le corna fossero frasche, la testa degli uomini sarebbe un bosco.


1157. Se lo dicesse la moda, le donne andrebbero col culo di fuori.


1158. Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto.


1159. Se marzo s’ingrugna, ti fa cadere le dita con tutte le unghie.


1160. Se metti il campanaccio al cane, invece della guardia ti farà la spia.


1161. Se mi mettessi a fare cappelli, i bambini nascerebbero senza testa.


1162. Se n’è andato con la coda fra le gambe.


1163. Se ne deve perdere il seme.


1164. Se non ce la fai con uno: fa due viaggi.


1165. Se non è zuppa è pan bagnato.


1166. Se non sai fare il ciabattino non rompere le scatole al chiodino.


1167. Se perdi un’ora al mattino, la cercherai tutto il giorno.


1168. Se piove e maltempo fa, a casa degli altri non si può stare.


1169. Se porti in mano un fucile scarico, sei un buon bersaglio per chi ti vuole
male.


1170. Se son rose fioriranno, se son spine pungeranno.


1171. Se tieni figli maschi non giudicare ladri, se tieni figlie femmine non
giudicar puttane.


1172. Se un cieco guida un altro tutti e due cadono nella fossa.


1173. Se vuoi che la gente noti i tuoi difetti, comincia a dare consigli.


1174. Se vuoi essere certamente aperto, devi bussare la porta con i piedi.


1175. Se vuoi stare caldo, coricati nel letto ad una piazza.


1176. Seguire a ruota.


1177. Sembra la gatta dello studente, mangia un chilo e pesa tre quarti.


1178. Sembra la sporta del tarallaro.


1179. Sembra sceso dai coglioni di Abramo.


1180. Sembra un sorcio caduto nell’olio.


1181. Seminatore di zizzania.


1182. Sentirsi fischiare le orecchie.


1183. Senza denari non si cantano messe.


1184. Senza denari non si cantano messe: disse il monaco alla badessa.


1185. Senza i fessi i furbi non campano.


1186. Sepolcro imbiancato.


1187. Si chiude una porta e si apre un portone.


1188. Si deve tosare la pecora, ma non si deve scorticarla.


1189. Si deve unire l’utile al dilettevole.


1190. Si dice il peccato ma non il peccatore.


1191. Si è dato la zappa sui piedi.


1192. Si è fasciato la testa prima di essersela rotta.


1193. Si è fatto la croce con la mano sinistra.


1194. Si è fatto notte e mio marito non viene seppellito.


1195. Si è giovani una volta sola, immaturi sempre.


1196. Si è mangiato i maccheroni.


1197. Si è messo in un mare di guai.


1198. Si è messo un chiodo in testa.


1199. Si è perso Domenico con tutto il paniere.


1200. Si è piazzato a casa e bottega.


1201. Si è presentato come il cacio sui maccheroni.


1202. Si è rivoltato il mondo: il ladro sopra e il galantuomo sotto.


1203. Si è scavato la fossa con le sue mani.


1204. Si è svegliato con la luna di traverso.


1205. Si è tolto dalla bocca dei cani e si è messo nella bocca dei lupi.


1206. Si fece prendere dai turchi.


1207. Si pigliano più mosche con una goccia di miele che con un barile d’aceto.


1208. Si rispetta il cane per il padrone.


1209. Si son messi assieme, il diavolo e l’acqua santa.


1210. Si sono buttati addosso come le cavallette.


1211. Si stanno increspando le acque.


1212. Si va di male in peggio.


1213. Solo il pollo ci rimise le penne.


1214. Solo lo zoppo ci rimise la gamba.


1215. Son caduti gli anelli, ma son rimaste le dita.


1216. Sono scherzi da prete.


1217. Sopra al cotto mette l’acqua bollente.


1218. Sotto l’acqua fame, sotto la neve pane.


1219. Sotto la cenere c’è il fuoco vivo che cova.


1220. Sotto la spada di Damocle.


1221. Spesso il gioco non vale la candela.


1222. Spezzare una lancia a favore.


1223. Spostati che mi sporchi: disse il carbonaio.


1224. Sta arrivando lui: Abbiamo finito di cucinare.


1225. Sta passando un brutto quarto d’ora.


1226. Sta prendendo una brutta piega.


1227. Sta spuntando l’alba ad Afragola.


1228. Storta va, diritta viene, sempre storta non può andare.


1229. Sull’attico piove e in casa scorre.


1230. Tagliare la testa al toro.


1231. Tale è il valere, quanto l’avere.


1232. Tale il padre tale il figlio.


1233. Tallone d’Achille.


1234. Tanti galli a cantare non spunta mai giorno.


1235. Tanto fumo e niente arrosto.


1236. Tanto va il secchio in fondo al pozzo, fino a che ci lascia il manico.


1237. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.


1238. Tempo delle vacche grasse.


1239. Tentar non nuoce.


1240. Ti è piaciuta la bicicletta? e pedala!


1241. Ti è piaciuto l’agnello pasquale? adesso caca le ossa.


1242. Ti porto appeso all’ultimo bottone della brachetta.


1243. Ti possano mangiare i cani!


1244. Ti sei fatto i conti senza l’oste.


1245. Ti sei preso a quello per coperchio.


1246. Tiene il coltello dalla parte del manico.


1247. Tiene la faccia smunta e il culo grande.


1248. Tiene la luna di traverso.


1249. Tiene la testa di Mussolini.


1250. Tiene la testa dura dei calabresi.


1251. Tiene la testa più dura della breccia.


1252. Tiene la testa solo per dividere le orecchie.


1253. Tiene le batterie scariche.


1254. Tiene le masserie distese al sole.


1255. Tira che viene!


1256. Tira il sasso e nasconde la mano.


1257. Tira più un pelo di donna in salita, che cento paia di buoi in discesa.


1258. Tirare i remi in barca.


1259. Tisiche e pazze vengono di razza.


1260. Toglietemi il Don e aumentatemi la paga.


1261. Tolta la causa, tolto il peccato.


1262. Tornare a bomba.


1263. Tra cani non si mordono.


1264. Tra i due litiganti il terzo gode.


1265. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.


1266. Tra il dire e il fare c’è un gran tratto.


1267. Tra moglie e marito non mettere il dito.


1268. Tre sono i potenti: il papa, il re, e chi non tiene niente.


1269. Troppi cuochi guastano la cucina.


1270. Trovarsi chiuso e perdere l’affare.


1271. Tu sei una noce e vuoi fare a testata con la breccia?


1272. Tu soffi ed io calde le voglio.


1273. Tutte le strade portano a Roma.


1274. Tutti abbiamo bisogno degli amici…qualche volta.


1275. Tutti i biscotti a chi non tiene i denti?


1276. Tutti i fiumi vanno a mare.


1277. Tutti i gusti son gusti.


1278. Tutti i nodi vengono al pettine.


1279. Tutti i salmi finiscono in gloria.


1280. Tutto arriva a chi non ha fretta e si dà da fare mentre aspetta.


1281. Tutto è bene quel che finisce bene.


1282. Tutto il mondo è paese.


1283. Tutto può essere, meno che l’uomo incinto.


1284. Uccello del malaugurio.


1285. Uccello in mano ne vale due nel bosco.


1286. Un bel gioco dura poco.


1287. Un occhio al pesce e un altro alla gatta.


1288. Un poco per uno non fa male a nessuno.


1289. Un soldo al misurino e quell’amico sempre dorme.


1290. Una ciliegia tira l’altra.


1291. Una mamma è buona per cento figli, cento figli non sono buoni per una mamma.


1292. Una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso.


1293. Una mela marcia ne fa marcire cento.


1294. Una rondine non fa primavera.


1295. Una soddisfazione paga cento torti.


1296. Una spiga di grano matura abbassa la testa, una spiga vuota rimane sempre dritta.


1297. Una volta all’anno Dio lo comanda.


1298. Una volta corre il cane e una volta la lepre.



1299. Una volta per uno non fa male a nessuno.


1300. Una, ma buona.


1301. Uomo avvisato mezzo salvato.


1302. Uomo sposato, uomo inguaiato.


1303. Uovo di Colombo.


1304. Uscire dai gangheri.


1305. Uscire per il rotto delle cuffie.


1306. Va a scuola per scaldare il banco.


1307. Va cercando aiuto dagli imbroglioni.


1308. Va cercando i guai con la lanterna.


1309. Va cercando il pelo nell’uovo.


1310. Vado cercando aiuto e trovo guai.


1311. Vado cercando la grazia e trovo giustizia.


1312. Vado per farmi la croce e mi ceco un occhio.


1313. Vale più la pratica che la grammatica.


1314. Vale più un amico che cento parenti.


1315. Vale più un gusto che un casale.


1316. Vede la pagliuzza negli occhi degli altri e non vede la trave nel suo.


1317. Vedere e non toccare è una cosa da crepare.


1318. Vento fresco mare crespo.


1319. Vesti lo sciattone e pare barone.


1320. Vive nel paese dei balocchi.


1321. Vivi e lascia vivere.


1322. Vizio di natura fino a morte dura.


1323. Voce di popolo voce di Dio.


1324. Vuol discutere sul sesso degli angeli.


1325. Vuole asciugare il mare con un secchiello.


1326. Vuole catturare un uccello mettendoci il sale sulla coda.


1327. Vuole entrare nel cappello del prete.


1328. Vuole il cocco mondato e buono.


1329. Vuole la botte piena e la moglie ubriaca.


1330. Vuole prendere la luna nel pozzo.

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